Mario Baudino
Otto Rahn: las conexiones entre catarismo y nazismo
UNA DE LAS FIGURAS que más fascinación ha ejercido en relación al mundo “neocátaro” es Otto Rahn, que buscó el Santo Grial en la fortaleza de Montségur. Miembro de las SS que acabó expulsado de sus filas, dejó una obra escrita breve pero influyente en el entorno hitleriano al amalgamar nazismo y catarismo. Sabemos muy poco de él, pues su trayectoria está rodeada de toda suerte de especulaciones. Y es que su personalidad fue harto chocante: francófilo y al parecer homosexual, se desenvolvió en un universo nazi pangermánico y exaltador de la virilidad.
Así las cosas, los interrogantes sobre Rahn son numerosos, abarcan todos los órdenes de su vida y tienen difícil respuesta con las fuentes disponibles: ¿Fue un estudioso del catarismo o lo empleó como pretexto para labores de espionaje? ¿Actuó como un nazi convencido o su condición de homosexual y la falta de medios le llevaron a las filas de las SS? ¿Murió en 1939 o se orquestó una farsa para “blanquear” sus supuestos ancestros judíos? Al margen de sus móviles, sabemos con certeza que nazificó el catarismo y mereció la atención y la complacencia del máximo dirigente de las SS, Heinrich Himmler.
Mario Baudino: Otto Rahn - Faux cathare et vrai nazi
Toulouse, 1234 : un évêque catholique extorque par la ruse la profession de foi d'une vieille femme cathare sur son lit de mort.
Paris, 1930 : à la Closerie des Lilas, quelques intellectuels fantasment sur les trésors mystérieux censés avoir appartenu aux cathares exterminés au XIIIe siècle, au cours de la croisade lancée contre eux par le pape Innocent III. Pour le plus jeune d'entre eux, Otto Rahn, c'est une révélation. Pendant deux ans, ses recherches vont le conduire vers le château de Montségur qu'il identifie comme " le château fort du Graal décrit dans le récit de Perceval ".
Ses thèses transforment cette fable locale en une mythologie européenne vouée à influencer le sommet du régime nazi. Dans ce passionnant essai biographique qui se lit comme un roman très bien documenté, Mario Baudino fait se rencontrer deux récits : l'histoire médiévale méridionale et celle, pétrie de mysticisme et de romantisme, d'Otto Rahn, porte-drapeau auto proclamé des cathares, devenu ensuite un intime de Himmler.
L'auteur pose un regard neuf sur la sombre légende d'Otto Rahn, dont la mort, en mars 1939, dans le froid glacial des Alpes autrichiennes, reste une énigme encore jamais élucidée.
Baudino Mario - IL MITO CHE UCCIDE. Dai catari al nazismo: l'avventura di Otto Rahn l'uomo che cercava il Graal e incontro Hitler
Alla fine degli anni Venti un giovane e brillante storico tedesco, Otto Rahn, giunge per la prima volta in Provenza, sulle tracce del Santo Graal, la mitica reliquia la cui storia è strettamente connessa con quella dell'eresia e della persecuzione dei càtari durante il Medioevo. Attraverso i meandri di questa vicenda, avvolta tra realtà e leggenda, l'autore ripercorre con ampio respiro narrativo una delle pagine più fosche della storia europea. Rahn finirà per essere cooptato dai dirigenti nazisti che intendono rilanciare il mito "ariano" del Graal, promuovendo vere e proprie spedizioni di ricerca anche dopo la misteriosa morte del giovane studioso, avvenuta nel 1938, a soli trentaquattro anni.
Dati 2004, 256 p., rilegato
Editore Longanesi
Intervista a Mario Baudino: Otto Rahn, il cacciatore del Graal perduto
Cercava il Graal, trovò il nazismo. Mario Baudino ha ricostruito nel Mito che uccide la storia di Otto Rahn, l'intellettuale tedesco largamente responsabile non solo del moderno successo turistico della Linguadoca, il ”Paese Cataro“, ma soprattutto della mitologia secondo cui i catari, gli antichi eretici del Midi francese, possedevano il Sacro Graal. La vita, breve, di questo misterioso e contraddittorio personaggio, morto suicida nel 1939 poco prima che scoppiasse la Seconda Guerra mondiale, ha lasciato dietro di sé un cumulo di leggende, trasformandolo in un eroe dell'occultismo. La verità storica, raccontata con piglio romanzesco in una ”inchiesta sul passato“ dove nulla è inventato, frutto di attente ricerche in Francia e in Germania, è invece diversa, anche più affascinante. Rahn incarna la figura dell'intellettuale novecentesco che stringe col potere totalitario un patto col diavolo, da cui viene stritolato. E nello stesso tempo è il maggior architetto di una favola destinata a sopravvivergli, ancor oggi molto popolare il tutto il mondo, che associa la mistica coppa cercata dai cavalieri di Artù all'eresia del XII e XIII secolo, ai templari, e infine ai nazisti.
Mario Baudino
Mario Baudino (Chiusa di Pesio, 1952) è un giornalista, saggista e poeta italiano. Scrive per il quotidiano di Torino La Stampa.
Ha esordito come poeta nel 1978 contribuendo al volume antologico La parola innamorata. Due anni dopo ha pubblicato Una regina tenera e stupenda. Ulteriori suoi lavori sono stati, nel 1988, la raccolta di poesie Grazie (Premio Montale) e nel 1999 Colloqui con un vecchio nemico (vincitore l'anno successivo del Premio Brancati ). Per Guanda ha pubblicato nel 2006 Aeropoema.
Baudino ha dato alle stampe nel 2001, per la collana di saggi della casa editrice Ponte alle Grazie, Voci di guerra. 1940-1945. Sette storie d'amore e di coraggio. Alla seconda guerra mondiale si ricollega anche il saggio storico Il mito che uccide (Longanesi, 2004 ) che racconta le vicende di Otto Rahn, l'uomo che cercava il Graal e incontrò Hitler.
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